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Le novità da SCiA131 dopo A Misura di Verde


A distanza di 9 mesi dall’inaugurazione, siamo tornati a Torino per vedere come è cambiato lo spazio di SCiA131 dopo il progetto di A Misura di Verde. Grazie al sostegno di Misura questa area verde in mezzo ai palazzi si è arricchita di 3 nuove serre e diversi cassoni da orto, nuovi tavoli, panche, gazebo e un impianto di illuminazione esterna.

Tanti piccoli interventi che hanno generato grandi benefici per il quartiere e le persone, che, ancora più di prima, in questo spazio hanno ritrovato un senso di comunità. Ce lo racconta Diego Gallea, presidente dell’associazione Santourin APS che gestisce il progetto.

scia agosto
cassoni
Ciao Diego. Partiamo dal nucleo centrale del progetto: l’attività orticola. Che differenza hanno apportato le tre serre?

Significativa, considerando che rispetto agli anni precedenti la nostra produzione complessiva è più che raddoppiata. In ogni stagione abbiamo trovato un diverso utilizzo per le tre serre.

In inverno la più piccola ha avuto una doppia destinazione. E’ stata adibita al ricovero delle piante a rischio gelate ma anche utilizzata per la semina delle piante che sono poi state trapiantate all’interno dei cassoni delle due serre grandi. Grazie alle serre grandi abbiamo avviato la produzione di insalata con circa due mesi di anticipo rispetto agli anni precedenti. Molti dei cassoni sono stati coltivati proprio a insalata, per accontentare tutti i cittadini affezionati al nostro spazio. Inoltre abbiamo coltivato cetrioli, ravanelli, fave, piselli, meloni, peperoni e peperoncini, cardo, sedano e sedano rapa, bieta da coste, carote, broccoli e cavoli estivi, pomodori, faglioli e zucche, oltre a una gran quantità di erbe aromatiche come origano, prezzemolo, basilico, menta, erba cipollina, erba aglina e altre.

Una decina di cassoni sono stati destinati alla realizzazione di un laboratorio di erboristeria a cui hanno partecipato gratuitamente 23 persone fra aprile e luglio, appena l’emergenza sanitaria lo ha permesso. Dovremmo riprendere l’attività al rientro dalla pausa estiva.

Per l’autunno, in via sperimentale, si è deciso di provare a far crescere i bulbi di zafferano. Anche se la buona riuscita dell’operazione è incerta data la piccola dimensione dei bulbi, siamo fiduciosi per il prossimo anno di iniziare a raccogliere qualche fiore.

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Le serre sono state utilizzate anche in estate?

Sì e sono state altrettanto utili. A metà maggio abbiamo rimosso la copertura con i teli in nylon, lasciando il posto al telo antigrandine che quest’anno più dei precedenti è stato fondamentale per preservare le colture, viste le frequenti e intense grandinate di giugno, luglio e agosto.

Anche questo accorgimento, che non era fattibile negli anni precedenti, ha permesso di incrementare la quantità e la qualità di prodotti coltivati. A seguito della maggiore richiesta di prodotti e del riscontro positivo ottenuto a livello territoriale, un numero maggiore di volontari dell’associazione ha deciso di dedicarsi alla cura e manutenzione dell’orto. Questo ha garantito l’irrigazione quotidiana delle colture anche nei mesi di luglio e agosto.

I giovedì trascorsi dal termine della scuola fino a fine luglio sono stati dedicati ad attività ricreative e di aiuto compiti per bimbe e bimbi delle scuole elementari, che hanno puntato molto alla sensibilizzazione verso le  tematiche ambientali con giochi svolti anche all’interno delle serre. Per tutta l’estate sono continuati per due mattine a settimana gli appuntamenti di attività terapeutica e riabilitativa delle logopediste del servizio di NPI.

Le serre sono diventate quindi delle vere e proprie aule all’aperto!

Proprio così! E il bello viene adesso: proprio grazie alle serre abbiamo avuto modo di sviluppare un progetto didattico più strutturato. Il clima torinese è abbastanza rigido e senza un luogo riparato è difficile svolgere attività all’aperto già in autunno.

Lo scorso anno, con la chiusura delle scuole e il lockdown, abbiamo dovuto cancellare diversi appuntamenti che potremo adesso recuperare. Da settembre a novembre e poi da marzo a maggio 2022 una trentina di classi degli istituti scolastici primari e secondari di primo livello limitrofi a SCiA131 beneficeranno gratuitamente di laboratori di cittadinanza attiva, di orticoltura e nutrizione, svolti direttamente all’interno delle serre. Queste attività permetteranno ai ragazzi di entrare in contatto con la natura sporcandosi liberamente le mani con la terra, vivendo l’esperienza di seminare, trapiantare e raccogliere e sarà anche l’occasione per parlare di rivalorizzazione dei beni comuni, di come sogniamo la città che vorremmo.

Già, perché l’orticoltura urbana si porta dietro una forte connotazione sociale?

Sì, il nostro progetto di orticoltura nasce solo in parte con l’obiettivo di produrre beni alimentari.

Il nostro scopo principale è quello di creare uno scambio intergenerazionale e interculturale, di essere uno spazio di incontro e solidarietà tra le persone, di proporre riflessioni sul modo in cui ci nutriamo e sull’importanza dell’abbattimento degli sprechi alimentari, di far capire quanto sia fondamentale modificare tanti piccoli comportamenti quotidiani in virtù di un ritorno più salutare dell’uomo alla natura.

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Siamo felici di sapervi più forti di prima, nonostante le criticità dovute alla pandemia. A questo proposito, come avete affrontato le difficoltà legate all’emergenza Covid?

Più che in altri anni la dimensione di relazione che qui coltiviamo è stata molto importante. Permette alle persone di esprimere attraverso la parola tutto ciò che la pandemia in corso ha causato, stravolgendo tante vite con lutti, malattie, ansie, paure. Vedere il gruppetto di signori ultrasettantenni condividere lo spazio e creare relazione con i piccoli che fanno giochi d’acqua e disegni con i gessetti colorati, con gli adolescenti che raccolgono erbe aromatiche per farle essiccare, con gli adulti che preparano il banchetto con verdure e libri e trovarsi tutti a fare merenda insieme, davvero non ha prezzo!

Con il sostegno di Misura abbiamo sempre più accogliente lo spazio di SCiA131 anche attraverso l’acquisto di arredamento da esterno (tavoli, panche, sedie e gazebo) che oltre a cambiare l’impatto visivo di chi passa davanti all’area, ha permesso di ospitare feste di fine anno delle scuole e feste private.

La richiesta dello spazio è arrivata anche da privati cittadini per festeggiare compleanni, battesimi, prime comunioni e cresime, per gli stessi motivi di avere uno spazio aperto che garantisse la giusta distanza tra gli invitati. Si stima che siano passate solo nei tre mesi citati più di mille persone tra bimbi, genitori e insegnanti e alcuni di loro hanno iniziato a passare il sabato pomeriggio per raccogliere i prodotti dell’orto.

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In chiusura, qual è l’aspetto più importante che sottolineeresti del progetto realizzato insieme?

Grazie al progetto A Misura di Verde oggi ha preso forma il sogno che abbiamo iniziato a coltivare 6 anni fa, quando tutto ha avuto inizio. SCiA131 come luogo in cui le persone hanno modo di condividere esperienze, raccontarsi, passare fugacemente a prendere un po’ di verdura, aiutarci nella cura e manutenzione dell’orto, incontrarsi, conoscersi, portare le proprie difficoltà e chiedere consiglio, fare una partita a carte o ping pong con gli amici.

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