ape operaia

L’incredibile carriera dell’ape operaia


Pensate a un’ape piccola, pelosa e di colore biancastro che non riesce a stare molto bene in equilibrio e non è dotata di né velocità né di spirito difensivo e offensivo: immaginereste mai che proprio da quella piccola ape dipenda la sopravvivenza di un intero alveare?

Appena nata, l’ape operaia è proprio così. Ma le bastano pochissimi giorni per colorarsi di un giallo smagliante, acquisire sicurezza nell’andatura ed essere pronta per una scalata verso l’apice della sua carriera, in un percorso di crescita degno delle più importanti e strutturate multinazionali.

A differenza di ciò che si può comunemente pensare, infatti, non esistono diverse api operaie specializzate ognuna nella sua mansione ma ogni ape operaia, a seconda della sua fase di vita (e delle sue caratteristiche fisiche in quel determinato momento) assume uno specifico ruolo.

Il ciclo di sviluppo

Il ciclo di sviluppo dell’ape operaia ha una durata di 21 giorni, di cui i primi tre trascorsi sotto forma di uovo. Dal 4°giorno diventa larva, e questo è l’unico periodo in cui l’ape operaia si ciba di pappa reale, il regale nutrimento destinato all’ape regina. Dal 9° giorno, appena diventa pupa, l’ape operaia inizia ad alimentarsi unicamente con miele e polline. Questa fase dura fino al 21° giorno, quando l’ape operaia diventa finalmente un insetto adulto e, come diremmo noi esseri umani, è pronta per fare il suo ingresso nel mondo del lavoro.

Le mansioni

Ma quale lavoro? Moltissimi. Qualsiasi cosa immaginiate da fare in un alveare è, con altissime probabilità, fatta dall’ape operaia: dal pulire le celle dell’alveare al difenderlo. Vediamoli nel dettaglio.

Pulire, nutrire, costruire

Per i primi 3 giorni, l’ape operaia è un’ape pulitrice che si occupa di pulire i favi e l’alveare e preparare le celle per la nuova covata, rivestendole di propoli. Subito dopo diventa un’ape nutrice: cura la nutrizione delle larve. In un primo momento provvede solo a quelle che possono essere alimentate con miele e polline, in quanto le ghiandole che producono la pappa reale non sono ancora sviluppate. Quando queste diventano operative l’ape inizia a nutrire le larve più giovani e quelle deposte nelle celle reali. Infine, una volta in funzione le ghiandole che le permettono di produrre la cera, l‘ape ceraiola si occupa della costruzione e riparazione dei favi.

Da becchina a guardiana

Triste compito invece quello dell’ape becchina, alla quale è affidato il compito di eliminare le api morte all’interno dell’alveare per mantenere alto il livello di igiene della colonia, un compito che viene svolto per circa 12,5 giorni. Passato questo periodo di tempo, l’ape operaia diventa un’ape immagazzinatrice che riceve il nettare e il polline raccolto dalle compagne e lo ripone all’interno dei favi. Portato a termine questo compito, l’ape ha abbastanza esperienza per diventare un’ape guardiana e difendere la famiglia dagli aggressori esterni e dalle api di altri alveari.

Gli ultimi step

Per tutto il tempo che l’ape trascorre all’interno dell’alveare, fino al suo 21° giorno di vita, l’ape è un’ape ventilatrice. Ventilando, le api mantengono stabile la temperatura all’interno dell’alveare e permettono la deidratazione del nettare immagazzinato nei favi.  Dopo il 21° giorno di vita l’ape è grande abbastanza per uscire finalmente dall’alveare e occuparsi della raccolta di nettare, polline, propoli e acqua, tutte sostanze necessarie per la sopravvivenza dell’alveare: è diventata un’ape bottinatrice, completando il suo percorso di carriera.

Un esempio da seguire

La storia dell’ape operaia è emblematica per capire come funziona la comunità delle api. Nell’alveare ognuna ha un ruolo da svolgere in base alle proprie competenze e capacità e tutte fanno la loro parte per raggiungere un obiettivo più grande e condiviso.

È proprio al loro modello che PlanBee si ispira, con cittadini, associazioni, amministrazioni pubbliche e aziende, convinti che per rendere l’Italia un paese più bello e sostenibile sia necessario il contributo di tutti. Sono le azioni dei singoli a determinare l’insieme.


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