Immagina un mondo in cui la bicicletta non è pensata solo per chi fa sport o per il tempo libero, ma è un mezzo di trasporto a tutti gli effetti, come l’auto o i mezzi pubblici, utilizzato per ogni necessità, anche per andare a lavoro. In alcuni Paesi è già così, ma è questa, secondo il Parlamento Europeo, la direzione da prendere per tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea. Per farlo sono stati redatti 18 punti mirati a migliorare la mobilità ciclabile. Si tratta della Cycling Strategy, una risoluzione del Parlamento Europeo che contiene delle indicazioni sia a livello di economicità che di infrastrutture con politiche industriali ben precise. Vediamole nel dettaglio.
1 e 2: la bicicletta come mezzo di trasporto a tutti gli effetti
I primi due punti della Cycling Strategy riguardano lo sviluppo delle piste ciclabili. Si chiede, infatti, di raddoppiare entro il 2030 il chilometraggio delle piste ciclabili esistenti e migliorare la connettività tra periferie e centri urbani tramite superstrade ciclabili, cioè piste di alta qualità e di lunga distanza.
3: creare sinergia tra i mezzi di trasporto
Creare sinergie tra la bicicletta e altre modalità di trasporto è un altro dei punti trattati. Questo può avvenire, ad esempio, mettendo a disposizione più posti disponibili per le biciclette nei treni e fornendo aree di parcheggio più sicure per le bici nelle stazioni.
4, 5, 6: infrastrutture e sicurezza
I punti successivi indagano la necessità di creare infrastrutture a misura di bicicletta. Il Parlamento Europeo chiede alle politiche europee di prendere in considerazione l’idea di abilitare la mobilità ciclabile al momento di costruire o ampliare l’infrastruttura di rete transeuropea dei treni, ad esempio aggiungendo piste ciclabili parallele alle ferrovie dove fattibile (art. 4)
La richiesta fatta agli Stati Membri è poi quella di incrementare significativamente gli investimenti nella costruzione di infrastrutture ciclabili separate, per integrare piattaforme convenienti di e-bike e bike sharing nei loro piani di mobilità. (art 5.)
L’Europarlamento evidenzia poi come la pianificazione di queste nuove infrastrutture urbane dovrebbe essere sviluppata in accordo con la legislazione UE sulla sicurezza stradale, inclusi gli standard di sicurezza per la ciclabilità. (art.6)
7 e 8: stakeholders e lavoro
La Commissione e gli Stati membri dovranno supportare la produzione biciclette e componenti Made in Europe. L’industria della ciclabilità, incluse la manifattura delle batterie per le e-bike e l’economia circolare, in particolare le piccole e medie imprese, deve essere riconosciuta come partner nell’ecosistema di mobilità nella strategia industriale dell’Unione.
9: inclusione
Il nono punto della Cycling Strategy riguarda l’inclusione. Alla Commissione e agli Stati membri è dato il compito di rendere conveniente la mobilità ciclabile anche ai gruppi vulnerabili e assicurare l’accesso alla mobilità ciclabile anche a persone con mobilità ridotta.
10 e 11: educazione, informazione e regole
L’articolo dieci della dichiarazione di intenti chiede alla Commissione, agli Stati membri e alle autorità regionali e locali di condurre campagne educative e informative per migliorare la consapevolezza della sicurezza stradale e di focalizzarsi sull’applicazione delle regole esistenti per assicurare la rispettosa coesistenza di differenti modalità di trasporto (art. 11).
12 e 13: E-bike e parcheggi
Il piano sottolinea il potenziale delle e-bike per migliorare e ampliare la mobilità ciclabile. Di conseguenza andranno pensati i giusti servizio di ricarica e spazi di parcheggio sicuri per le biciclette.
14: il ruolo delle aziende e delle organizzazioni
Spetterà ad aziende, organizzazioni pubbliche e istituzioni promuovere la ciclabilità con iniziative specifiche, inclusi programmi per impiegati e l’installazione di spazi dedicati alle biciclette.
15: turismo e aree rurali
Il turismo ciclabile e la ciclabilità nelle aree rurali devono essere supportate accelerando lo sviluppo della rete EuroVelo e le sue 17 piste.
16: riduzione dell’IVA
Gli Stati membri sono chiamati a ridurre l’IVA per la fornitura, l’affitto e la riparazione di bici ed e-bike.
17 e 18: 2024, anno della bicicletta
Con il 18esimo punto il Parlamento inoltra la risoluzione alla Commissione Europea, invitandola a designare il 2024 come Anno Europeo della Bicicletta.