Graffiti a Bologna: volto e pelle della città


Giovedì 24 Novembre la Biblioteca Casa di Khaoula di Bologna ospiterà ‘Writing on the wall. Graffiti sul volto della città‘, uno degli incontri del corso ‘Un’altra città. Giovani e migranti negli spazi urbani‘ organizzato da Fulvio Pezzarossa, docente di Sociologia della Letteratura ad UniBo.

L’evento, di cui trovi i dettagli QUI, vedrà la partecipazione di esponenti di spicco della realtà culturale e sociale bolognese legati al mondo del graffitismo e della street art: Gabriella Kuruvilla, artista e scrittrice, co-autrice di ‘Bologna d’autore’, Associazione Serendippo del progetto R.U.S.Co, Maria Paola Landini, autrice del volume ‘Graffinbo’, Wu Ming 4, scrittore e narratore del video ‘Wu Ming racconta Blu #OccupyMordor’. Sarà presente anche il Baumhaus Network del Bolognina Community Project, un percorso di arte pubblica co-progettato da baumhaus, dall’Istituto Comprensivo 5 (Testoni-Fioravanti) e dai commercianti del Mercato Albani.

Il tema dell’iniziativa è il graffitismo come linguaggio tipicamente urbano. “Incidere la pelle della città significa instaurare un corpo a corpo con essa, prendendo la parola in maniera spesso non autorizzata e illegale per dialogare, anche in forma oppositiva, con le forze e i poteri che la governano e ne guidano lo sviluppo“.

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LO SAPEVI?

I cittadini di Bologna sono molto attivi a livello sociale, la nascita della prima Social Street in via Fondazza, che avevamo raccontato QUI, lo dimostra. Tra le realtà che più hanno suscitato il nostro interesse baumhaus e Bolognina Basement.

Baumhaus è la casa delle arti urbane del quartiere Bolognina e di tutta la città. Nasce da gruppi informali e associazioni che da anni si occupano di cultura underground, arti urbane, produzione e distribuzione di documentari indipendenti e cultura open. Baumhaus si pone come obiettivo quello di favorire, attraverso percorsi costruiti sulla metodologia dell’educazione non formale, la nascita di una rete territoriale solidale che sperimenta percorsi formativi – condotti da professionisti – e orientati allo sviluppo di competenze spendibili nel settore culturale e non solo.

In questo momento in cui la crisi economica e sociale colpisce duramente le fasce più svantaggiate della popolazione, baumhaus si muove secondo una logica di ‘redistribuzione delle opportunità’, ripensando alle modalità di accesso alla cultura e alla formazione dei preadolescenti e adolescenti per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica.

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Bolognina Basement è un sito che si occupa prevalentemente di temi di carattere culturale, artistico, musicale e sportivo. Ideato da un gruppo di ragazze e ragazzi attivi a Bologna, il progetto intende valorizzare e promuovere quelle produzioni culturali che stentano a trovare visibilità.


L’idea del basement, della cantina in Bolognina, non nasce casualmente: come nella produzione di vino, anche la produzione culturale ha bisogno di una cantina, di un luogo in cui poter sperimentare tecniche e far fermentare le idee appena prodotte, garantendo a ciascuna di esse una botte in cui poter prendere forza e sviluppare il proprio gusto. 
Il basement non è solo un luogo chiuso della periferia di una città globale, un rifugio in cui poter attendere che passi la crisi, ma anche una lente attraverso cui guardare questi movimenti.


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