Entro il 2026 la percentuale di prodotti in eco-design dovrà essere del 100%. Questo è l’obiettivo dichiarato da Decathlon, multinazionale leader nella rivendita di articoli sportivi, nell’ambito della sua strategia di sostenibilità.
Per raggiungere questo scopo e diminuire le emissioni di CO2, l’azienda fondata in Francia nel 1976, integrerà l’eco-design nei processi di progettazione e produzione.
Eco-design significa, appunto, integrare la dimensione ambientale nella progettazione e nello sviluppo di un prodotto (di un bene o di un servizio), con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale su una o più fasi del suo ciclo di vita. I prodotti progettati in eco-design sono stati ideati o ridefiniti mantenendo (e migliorando) le proprie qualità e le stesse prestazioni delle funzioni d’uso.
Decathlon agisce in due direzioni. Da una parte l’utilizzo di materie provenienti da fonti più durevoli come il cotone biologico, il cotone, il poliestere e la plastica riciclati. Dall’altra l’impegno in processi di produzione meno impattanti sul pianeta.
Per l’azienda francese, dunque, affinchè un prodotto possa essere catalogato come “eco-ideato” deve sottostare ad almeno uno di questi criteri:
- più del 20% in peso del prodotto deve essere in materiale riciclato;
- più del 70% del peso del prodotto in cotone deve provenire da agricoltura biologica;
- più del 20% in peso del prodotto deve essere in materiale rinnovabile (lino, lyocell, legno certificato, lana merinos, bioplastica);
- assenza di PVC;
- assenza di piombo.
L’obiettivo di Decathlon è stato da sempre quello di rendere lo sport accessibile a tutti e la missione non cambia se si parla di prodotti eco-ideati, anzi, l’obiettivo dichiarato è allungare il loro ciclo di vita. “Vogliamo un buon prodotto che possa essere utilizzato il più possibile e il più a lungo possibile – ha spiegato Marc Peyregne, Eco-design manager di Decathlon Group – per questo puntiamo anche sulla riparazione dei nostri prodotti. Il prezzo è accessibile e questo incoraggia il consumatore a scegliere la riparazione. Lavoriamo poi sulla circolarità usando materiali che possono essere riciclati facilmente. Quando possibile sostituiamo l’alluminio che ha un impatto superiore rispetto ad altri materiali”.