Far leva sulla Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) per salvaguardare la più grande AMP (Area Marina Protetta) del Mediterraneo è possibile. Lo dimostra Rio Mare con la sua iniziativa di Qualità Responsabile, ‘La giusta rotta’.
La reputazione di un’azienda non si basa solo sulla qualità dei propri prodotti, ma anche e soprattutto sul rispetto di valori più alti condivisi da tutta la comunità, come la sostenibilità, la tutela dell’ambiente e l’attenzione alle persone.
E’ con queste parole dell’AD Ernesto Trovamala che si apre il Rapporto Socio-Ambientale del Gruppo Bolton (di cui fa parte l’azienda celebre per il suo tonno in scatola). L’impegno nell’intraprendere e mantenere ‘La giusta rotta’ si è quindi tradotto in concreto – tra le altre cose – nella salvaguardia delle Isole Egadi, con una riduzione del 80% della pesca a strascico illegale sotto costa, 14 tartarughe marine Caretta Caretta soccorse e curate da Gennaio 2016 e il ritorno della Foca Monaca nelle coste siciliane.
Risultati strepitosi in soli tre anni di progetto, considerando soprattutto che da nessun’altra parte in Italia la pesca illegale si è ridotta nella stessa misura. “Questa collaborazione – dichiara Stefano Donati, direttore dell’Area Marina Protetta Isole Egadi – è un segnale molto importante di come le iniziative di Corporate Social Responsibility possano supportare le aree protette e i soggetti pubblici nell’assolvimento dei propri compiti istituzionali”.
Luciano Pirovano, CSR Director di Bolton Alimentari, spiega dettagliatamente l’impegno del Gruppo in questa direzione: “Seguo fin dall’inizio con orgoglio e impegno il grande viaggio della nostra azienda sulla rotta della sostenibilità. Spesso questa parola viene ricondotta ai soli ambiti della pesca o dell’energia, ma noi siamo convinti che esista un solo modello di sostenibilità: quello che tiene in considerazione ogni aspetto della filiera e che include tutte le persone che operano direttamente o indirettamente con noi. Per farlo abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi su quattro aree di impegno: la tutela dell’ecosistema marino, l’attenzione per l’ambiente, il rispetto delle persone e la corretta alimentazione. Abbiamo coinvolto tutte le nostre persone, di ciascun dipartimento aziendale, e i nostri interlocutori esterni, come fornitori, aziende della grande distribuzione e associazioni ambientaliste, attraverso importanti momenti di dialogo.”
Ecco un video che mostra bene l’impegno dell’azienda su tutto il ciclo di vita del prodotto, un esempio virtuoso che potrebbe fungere da ispirazione per molti altri imprenditori responsabili:
Cosa emerge da questa case history di successo?
Capiamo fin da subito che la ‘navigazione’ verso la sostenibilità è paragonabile ad un percorso più o meno tortuoso che, per essere affrontato al meglio, deve essere ben pianificato. La rotta deve essere condivisa con un team coeso e composto da risorse provenienti da più reparti aziendali, un gruppo interfunzionale di lavoro che si riunisca periodicamente per condividere lo stato di avanzamento dei progetti e proporre nuove iniziative.
Alla base di tutto, deve esserci necessariamente il dialogo, sia interno che esterno all’azienda, per far sì che la sostenibilità diventi un vero e proprio modello di business da perseguire. Questo è possibile soltanto coinvolgendo e dando la giusta importanza a tutti gli stakeholder, a partire dal Top Management aziendale fino alla Grande Distribuzione e al Cliente finale, passando da Fornitori, Partner Scientifici e Istituzionali nonché Associazioni Ambientaliste.
La tua azienda è pronta per affrontare questo percorso?
Se Corporate Social Responsibility e Sostenibilità sono argomenti di tuo interesse e vuoi capire come coniugare le tue necessità con una campagna di crowdfunding ad hoc in grado di farti entrare in contatto con la cittadinanza in maniera positiva e responsabile, dai uno sguardo all’impegno di PlanBee in tal senso.
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