Mentre l’attuale società si sforza per affrontare le sfide ambientali del nostro tempo, uno sguardo al passato potrebbe fornire preziosi consigli. Il Colosseo, il Pantheon e i Fori Romani sono esempi di antiche costruzioni che hanno mantenuto la loro integrità per centinaia di anni e sono ancora in buon stato oggi. Qual era il segreto degli antichi e perché queste costruzioni possono essere considerate di architettura sostenibile? Continua a leggere l’articolo per scoprirlo!
Cos’è l’architettura Sostenibile
L’architettura sostenibile è un metodo di progettazione e costruzione di edifici e spazi urbani che mira a ridurre al minimo l’impatto ambientale sul territorio. Il suo obiettivo è quello di creare ambienti edificati ecologicamente efficienti, socialmente inclusivi ed economicamente vantaggiosi nel lungo termine, promuovendo l’uso responsabile delle risorse naturali.
Per raggiungere questi obiettivi, le costruzioni sostenibili devono incorporare una serie di caratteristiche chiave, tra cui l’utilizzo di materiali ecologici, una progettazione attentamente studiata per l’efficienza energetica e il riciclo dell’acqua, oltre a un design che si integri armoniosamente con l’ambiente circostante.
L’architettura sostenibile, quindi, pone una forte enfasi sull’equilibrio tra le esigenze dell’uomo e quelle dell’ambiente. Nell’attualità questo tipo di architettura sta all’avanguardia e si sta diffondendo in tutto il mondo.
Il segreto? Il calcestruzzo romano
Il calcestruzzo è materiale utilizzato in costruzione è composto principalmente da quattro ingredienti chiave: cemento, calce, sabbia e ghiaia. Questi componenti vengono mescolati insieme con acqua per formare una pasta che andrà a indurirsi creando una sostanza solida e resistente nel tempo.
L’utilizzo del calcestruzzo ha una lunga storia che risale all’antica Roma. Come scoperto di recente da Admir Masic, scienziato del MIT di Boston, gli antichi romani svilupparono una formula che nei nostri giorni è stata battezzata come “Hot mixing” che consiste nell’aggiunta di calce viva al calcestruzzo. Questa miscela, a contatto con l’acqua e l’umidità, si riscalda e favorisce la formazione di granelli di calce che aiutano a riparare le fessure create dall’erosione degli agenti atmosferici e dal tempo.
Questa formula, fondamentalmente capace di autoripararsi grazie al processo di scioglimento della calce a contatto con acqua e umidità, seguito dall’innesco della cristallizzazione che ripara le fessure, costituisce il principale motivo per cui molti dei monumenti e degli edifici dell’antica Roma, come il Pantheon, il Colosseo e persino l’acquedotto di Segovia in Spagna, si mantengono in perfette condizioni ancora oggi.
Cosa rende il calcestruzzo un materiale sostenibile?
- Riciclabilità: Il calcestruzzo si può riciclare e riutilizzare. Alcune parti di vecchi edifici o strutture in calcestruzzo venivano triturate e mescolate per creare nuovo calcestruzzo, riducendo così il bisogno di estrazione di materie prime fresche. Questo processo di riciclo contribuiva a ridurre i rifiuti da costruzione e l’impatto ambientale complessivo.
- Bassa manutenzione: Essendo costruzioni molto resistenti, gli edifici e le infrastrutture in calcestruzzo richiedono generalmente meno manutenzione rispetto ad altri materiali da costruzione. Ciò significa meno interventi di manutenzione, meno risorse impiegate per la manutenzione stessa e una maggiore efficienza a lungo termine.
- Durabilità: Il calcestruzzo con il quale venivano costruite le infrastrutture e palazzi dell’antica Roma, era un materiale durevole e longevo. Queste costruzioni resistevano alle intemperie, alle sollecitazioni meccaniche e all’usura nel corso di molti decenni. Questa durabilità, come accennato prima, riduce la necessità di sostituire o riparare le strutture con frequenza, contribuendo a ridurre il consumo complessivo di risorse materiali.
Altri esempi di Architettura Sostenibile nell’antichità
Gli esempi di architettura sostenibile nel passato non si limitano solo all’utilizzo del calcestruzzo. Molte delle antiche civiltà hanno sempre utilizzato materiali che la terra stessa forniva per costruire le loro abitazioni o persino camere frigorifere.
Di quest’ultimo, troviamo un esempio nell’antica persia, dove le popolazioni utilizzavano un materiale chiamato sārūj, composto da argilla, calce, sabbia e cenere, per costruire le strutture chiamate Yakhchal.
Queste strutture coniche rappresentavano vere e proprie camere frigorifere interrate e furono progettate per conservare il ghiaccio nel deserto. Ciò era possibile grazie al materiale impiegato e alla costituzione della struttura stessa. Grazie alla sua forma conica, si favoriva la risalita dell’aria calda verso l’alto, permettendo all’aria fredda di penetrare verso il basso. Questo consentiva di mantenere all’interno della struttura una temperatura ottimale per la conservazione di vari alimenti e, simultaneamente, di preservare il ghiaccio sotto terra.
Un ulteriore esempio riguarda la terra cruda, materiale molto utilizzato nell’antichità e che sta nuovamente iniziando ad essere apprezzato nei nostri giorni grazie alle sue proprietà ecologiche e sostenibili.
Fu impiegato in alcune culture per la realizzazione di diverse strutture ed è stato persino il materiale fondamentale nella costruzione della Grande Muraglia Cinese. Spesso, veniva combinato con altri materiali di costruzione sostenibile, come le canne o il legno, contribuendo così alla creazione di varie tecniche edilizie. Tra queste, il pisé e l’adobe sono alcuni esempi. In riferimento a quest’ultima tecnica, troviamo strutture realizzate con adobe a Çatalhöyük, in Turchia, città che risale al VII secolo a.c ed è tutta costruita con questo materiale.
Uno sguardo al passato per nuove idee
Se esaminiamo le tecniche di costruzione del passato, ci rendiamo conto che molte di esse possono essere applicate nel presente per affrontare le sfide ambientali attuali. Materiali come il calcestruzzo romano, la terra cruda e l’uso sostenibile delle risorse naturali nelle antiche civiltà dimostrano che è possibile costruire in modo durevole e responsabile. Questi metodi, combinati con le moderne conoscenze in architettura sostenibile, offrono una prospettiva promettente per il futuro della costruzione ecologica.