22 Dicembre 2016: la celeberrima Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria – approvata con la legge 463/55 (detta ‘legge Romita’) – è ultimata. E sarà una smart road.
I cantieri aprirono nel 1962 alla presenza dell’allora Presidente del Consiglio Amintore Fanfani, e dopo anni di costruzioni, ammodernamenti, scandali, vittime sul lavoro e code infinite, la notizia è di quelle che ti fanno sobbalzare sulla sedia e pensare: “Sarà vero?“.
Sembra proprio così, e nelle parole del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, del Presidente ANAS Gianni Vittorio Armani e del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, si preannunciano grandi novità per uno dei tratti di strada più discussi del Paese.
Sembra che la A3, dopo esser stata per 55 anni il simbolo della corruzione, delle infiltrazioni delle cosche, dell’incubo per chiunque la dovesse percorrere di rimanerne prigioniero, sia destinata a diventare un vanto per l’Italia: diventerà infatti la prima smart road al mondo, secondo quanto dichiarato in conferenza stampa.
Ma cosa significa? Considerando la direzione intrapresa dallo sviluppo tecnologico applicato al settore automotive, che sta facendo proliferare i progetti di smart car e smart bike, si renderà presto necessario avere un’infrastruttura capace di sostenere questo progresso.
La rivoluzione smart e green che tutti auspichiamo, necessiterà di autostrade intelligenti, smart road appunto, quanto più sostenibili possibile e in grado di fornire connessione wi-fi, dotate di sensori che permettano la comunicazione con i veicoli e isole di ricarica per i mezzi elettrici che sfruttino, possibilmente, fonti rinnovabili per l’approvvigionamento di energia.
A quanto sostiene l’ANAS, i primi 100 chilometri della Salerno-Reggio Calabria sarebbero già perfettamente cablati e pronti ad offrire una wi-fi in grado di connettersi fino ad una velocità massima di 130 Km/h.
Il project manager del progetto A3 Smart Road, l’ingegnere ANAS Luigi Carrarini, ha descritto il tratto interessato (quello che va da Salerno a Padula) come “un concentrato di alta tecnologia, con il sistema Vergilius, sensori su strada e telecamere speciali» aggiungendo che è già stato annunciato un bando per l’ultimazione dell’opera. Serviranno fibra ottica e sensori per un tratto pari a 495 chilometri, al fine di rivedere completamente in concetto di viabilità, di sicurezza stradale e di controllo. Carrarini è fiducioso: “Il 2018″ ha aggiunto,“sarà l’anno delle smart road”.
Ce lo auguriamo davvero. E dopo oltre 50 anni di abbassamento costante del livello di aspettative, sogni infranti e vite spezzate, pensiamo anche di meritarcelo.
