Selinunte

Scoperto un nuovo alveare di api nere a Selinunte


Il parco archeologico di Selinunte, in Sicilia, non è solo un tesoro storico e culturale dell’umanità, ma anche un luogo dove la natura e la biodiversità trovano spazio e rispetto. L’area di 280 ettari, infatti, ospita numerose specie autoctone, sia animali che vegetali, tra cui un nuovo alveare naturale di api nere sicule che vivono pacifiche tra i ruderi del Tempio E. La scoperta è avvenuta alcuni giorni fa.

Negli anni, diversi sciami di api nere sono stati salvati all’interno o al confine del parco archeologico a Selinunte. Non era, però, mai successo che fosse individuato un alveare naturale rimasto per anni e anni praticamente “puro”, esempio unico di biodiversità di notevole interesse per entomologi, agronomi, università ed istituti di ricerca.

api nere a Selinunte

L’apicoltura a Selinunte risale a oltre due millenni fa

Le api nere in Sicilia si allevavano già 2500 anni fa, in epoca greca e romana e proprio a Selinunte c’è un santuario dedicato a Zeus Meilichios (ovvero “dolce come il miele”). L’apicoltore Vito Salluzzo, che alleva ape nera sicula nel sito archeologico, insieme al direttore del parco Felice Crescente, hanno ripulito l’area vicino all’alveare, che così può essere conosciuto da visitatori e studiosi, tutelato e valorizzato. Le api che entrano ed escono dalla cavità del tempio greco sono piccole e nere, e soprattutto, molto docili.

Questa specie di api è in pericolo di estinzione a causa dell’incrocio con api importate, che hanno portato alla perdita del patrimonio genetico originario. La salvaguardia dell’alveare naturale a Selinunte contribuisce così alla conservazione di una specie autoctona e alla preservazione della biodiversità.

api nere specie a rischio

Le caratteristiche dell’ape nera sicula

L’ape nera sicula (Apis mellifera siciliana) ha l’addome scurissimo, una peluria giallastra e le ali sono più piccole. Intorno agli anni ’70 ha rischiato l’estinzione, quando gli apicoltori siciliani iniziarono a importare le api ligustiche dal nord Italia.

È molto docile, tanto che non servono maschere nelle operazioni di smielatura. Anche a temperature elevate, oltre i 40° quando le altre api si bloccano, è produttiva e sopporta bene gli sbalzi di temperatura. Caratteristiche, chiaramente, molto importanti per la produzioni in aree dal clima molto caldo.

api nere a Selinunte

Proteggere la Biodiversità

Il parco archeologico di Selinunte rappresenta un raro esempio di connubio tra patrimonio culturale e naturale. La scoperta dell’alveare naturale di api nere sicule non solo arricchisce l’importanza storica del sito, ma pone l’accento su un modello di tutela ambientale che integra biodiversità e cultura. Questo habitat unico è diventato un punto di riferimento per iniziative di ricerca e conservazione, attirando studiosi e appassionati da tutto il mondo.

Inoltre, la presenza delle api nere sicule contribuisce al mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema locale, supportando l’impollinazione di numerose specie vegetali autoctone. Il lavoro di apicoltori come Vito Salluzzo e la gestione attenta del parco dimostrano come sia possibile proteggere una specie a rischio di estinzione attraverso la valorizzazione del territorio. Selinunte non è quindi solo un simbolo del passato, ma anche un laboratorio di sostenibilità e biodiversità per il futuro.

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2 commenti su “Scoperto un nuovo alveare di api nere a Selinunte”

  1. Qualche buona notizia, tra le tante negative. Potete tenerci informati in merito alla prosecuzione della tutela di questa specie? Come poter contribuire alla tutela di questa specie? Esiste un’Ente/Organizzazione/Privati a cui fornire sostegno? Grazie. Cordiali saluti.

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