Il raggiungimento degli Obiettivi fissati dall’Agenda 2030 richiede l’impegno di tutti, ma soprattutto richiede che diversi settori e attori lavorino insieme in modo integrato.
In tale ottica, l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 17, che recita “Rafforzare i mezzi di attuazione e rivitalizzare il Partenariato Globale per lo Sviluppo Sostenibile”, riconosce le partnership multi-stakeholder come importanti veicoli per la mobilitazione e la condivisione di conoscenze, competenze, tecnologie e risorse finanziarie per sostenere il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in tutti i Paesi.
Non si tratta solo di cooperazione internazionale: il target 17.17 inequivocabilmente incoraggia e promuove partenariati tra pubblico, privato e società civile.
Da un lato, i soggetti pubblici possono offrire esperienza e supporto amministrativo per la realizzazione di progetti, mentre i privati possono apportare risorse finanziarie e capacità imprenditoriali. Dall’altro, i soggetti civici possono fornire conoscenze e competenze specifiche, rappresentando la voce della comunità locale.
L’Italia è la culla delle best practice nell’ambito dell’innovazione sociale, con efficaci modelli di partnership multi-stakeholder in ogni parte dello stivale. Ingredienti del successo sono la progettazione di lungo periodo, la creazione di sinergie tra attori diversi, la condivisione degli obiettivi, delle conoscenze e delle competenze.
Vediamo qualche esempio.
Welfare di Comunità a Lecco
In provincia di Lecco, dal 2019 a metà 2022, col sostegno di Fondazione Cariplo, è stato sviluppato il progetto “Valoriamo”. Il suo obiettivo era implementare un welfare di comunità che coinvolgesse attivamente le imprese locali e che sostenesse economicamente percorsi di inclusione lavorativa per persone vulnerabili.
La sua azione si è mossa, dunque, su due direttrici:
- Il benessere delle persone, cercando di coniugare il welfare aziendale, contrattuale e municipale verso un modello di welfare comunitario, favorendo servizi a km0 e un’attenzione particolare alle aziende ed ai lavoratori.
- Il marketing sociale, inteso come strumento di ingaggio e coinvolgimento della comunità, nonché di raccolta fondi e promozione dell’economia locale, mettendo in rete associazioni, esercizi commerciali, artigiani e cittadini, creando valore a livello di comunità.
A portarlo avanti sono stati oltre trenta soggetti del territorio (fondazione, enti pubblici, associazioni di categoria, terzo settore, imprese private), che hanno visto nascere in questi anni nuove marginalità e fragilità sociali e che hanno deciso di attivarsi per dare risposte concrete, anche sul fronte lavorativo.
Infatti, la crisi economica, la pandemia e la trasformazione delle reti familiari hanno generato anche nel lecchese l’aumento di povertà e diseguaglianze, oltre che una crescente difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia, in un momento in cui le tradizionali misure di welfare messe in campo dai servizi sociali riescono parzialmente ad intercettare questi nuovi disagi.
Una nuova narrazione per Tor Bella Monaca a Roma
A Roma, a febbraio 2020, è stato lanciato CRESCO, il Cantiere di Rigenerazione Educativa, Scuola, Cultura, Occupazione per il quartiere di Tor Bella Monaca.
Il progetto, promosso da Fondazione Paolo Bulgari, sta recuperando piazza Largo Mengaroni, con il potenziamento dello spazio di aggregazione socio-educativa Cubo Libro e la creazione di nuovi “punti di incontro” con la cultura aperti al territorio. CRESCO ha previsto inoltre l’avvio di un processo di acquisizione di competenze, strumenti e conoscenze spendibili in ambito lavorativo-occupazionale da parte dei giovani di Tor Bella Monaca.
Il disegno della nuova piazza, i cui lavori di rigenerazione sono appena partiti, è l’esito di un percorso di progettazione partecipata avviato nel 2020, che ha dato ascolto alle esigenze e alle proposte di chi abita il quartiere e di chi, da anni, è attivo e presente sul territorio con iniziative di carattere sociale e educativo.
Così, invece delle pagine di cronaca nera, Tor Bella Monaca, il più grande quartiere di edilizia popolare di Roma, si guadagna la prima pagina delle buone pratiche di innovazione sociale.
«Tor Bella Monaca è un quartiere ricchissimo di energie positive – associazioni, comunità educanti, attivisti, singoli cittadini impegnati – che se adeguatamente sostenute possono fare la differenza. – ha spiegato Giulio Cederna, direttore generale della Fondazione Paolo Bulgari – È questo il significato più autentico di questo intervento: rendere la riqualificazione fisica dello spazio un motore di riattivazione di comunità, che dovrà continuare ben oltre la conclusione dei lavori con la collaborazione di tutti gli attori, pubblici e privati».