Per una Roma più SOdA, arriva l’Atlante pop della cittadinanza attiva!


C’è una narrazione mainstream che, da qualche anno, dipinge Roma come una città piombata in un secondo medioevo, dove abbandono e incuria si amalgamano con l’impoverimento socio-culturale. Ma nel buio le piccole luci brillano ancora più intense, e fanno costellazione.

Questa costellazione si chiama SOdA, la Società delle Azioni. E come in passato i marinai usavano le costellazioni per navigare, allo stesso modo SOdA traccia una mappa, libera e collaborativa, per orientarsi nella Roma che resiste. Come? Unendo i puntini sparpagliati in un sottobosco di mobilitazioni dal basso, piccole rivoluzioni nei quartieri di periferia, focolai di resistenza civica tenuti accesi dai cittadini.

Alla base di SOdA, un’intuizione: mettere insieme queste “Azioni” – una factory occupata, una palestra popolare, una via consolare adottata da ecovolontari e tante altre – e farle diventare qualcosa di più grande e potente. A testimonianza che c’è qualcosa che contagia le persone più del disfattismo e dell’indifferenza. SOdA porge un megafono alle singole voci di quartiere, a chi lotta contro rassegnazione e apatia. Per far arrivare alle orecchie di tutti la voce di una Roma che si riprende spazi e diritti, sconfiggendo il degrado con l’attivismo, l’altruismo, la cura. E funziona. E attrae. E non si ferma.

“Cinema America Occupato”, mappato in SOdA

 

In questo appuntamento della rubrica #ImpegnatiAMigliorare invitiamo Alberto Fiorillo, tra i fondatori di SOdA e coordinatore della Rete GRAB+.

1_Come nasce SOdA, quali sono i suoi obiettivi e perché proprio a Roma?

Risposta semplice: c’è una Roma “soda”, effervescente, vitale, consistente, robusta, e bisogna farla vedere. Bisogna mostrare e dimostrare che nonostante l’incubo di una città decadente e decaduta, in rovina malgrado le sue rovine, nonostante il cinismo, il disincanto, l’indifferenza, l’apparente assenza di una visione di futuro… Insomma nonostante tutto, e Nonostante Roma, c’è una città viva, vivace, creativa, capace di costruire con generosità e altruismo azioni partecipate che rivoluzionano il modo di vivere delle persone, valorizzano beni comuni, creano nuove opportunità di mobilità, turismo, sport, coltivazione e consumo alimentare, riuso di spazi e oggetti, solidarietà, produzione culturale.

L’associazione “Roma Cricket Club” mappata in SOdA

 

2_ C’è un aneddoto che vuoi raccontarci, sullo spirito di SOdA?

La Società delle Azioni, SOdA, è un nuovo capitolo di un’emozionante esperienza collettiva: la redazione del progetto del GRAB – il Grande Raccordo Anulare delle Bici della Capitale – che ha visto all’opera tantissime persone e tanti tecnici, che hanno messo a disposizione tempo e professionalità per ideare un grande intervento di rigenerazione urbana nella Capitale. Prima ancora dell’infrastruttura-GRAB questo eterogeneo gruppo di lavoro ha costruito una grande opera pubblica, comunitaria: una rete di centinaia di persone e relazioni umane che ha lavorato gratis al progetto. Persone che si vogliono bene, che vogliono bene alla città dove vivono o che sono talmente generose da voler bene anche a luoghi che sono distanti (hanno dato un importante contributo architetti, designer e tecnici dalla Francia, dal Canada, dagli Usa…). Inoltre la squadra del GRAB ha rimesso in moto entusiasmi sopiti, anche perché è l’unico progetto che parla di quello che potrà essere Roma in futuro, di quello che la Capitale potrebbe diventare. E questo sogno ha coinvolto una rete ancora più ampia di cittadini, di comitati di quartiere, di associazioni culturali che hanno ideato e proposto un’altra trentina di progetti dal basso, legati a doppio filo all’anello ciclabile.

L’associazione “Muri Sicuri”, mappata in SOdA

 

3_ Ci fai qualche esempio delle realtà mappate da SOdA? Sono loro a cercarvi oppure le individuate voi?

SOdA è un progetto digital common aperto al contributo di tutti, a disposizione di tutti e modificabile da tutti. Sono direttamente i gruppi di cittadini attivi a costruire questa cartografia di Roma, questo atlante popolare delle esperienze spontanee che generano forme di resistenza ai processi di emarginazione, di aumento delle disuguaglianze e impoverimento culturale, che sperimentano forme inedite di integrazione e socialità, che rigenerano spazi urbani marginali o degradati. Realtà formali e informali, associazioni, comitati, gruppi sportivi popolari, possono inserire le proprie coordinate sulla mappa e favorire una maggiore diffusione di quello che fanno all’interno di una piattaforma pop e non profit.

L’Associazione “Inspire”, mappata in SOdA

 

4_ SOdA ha prodotto anche un documentario, “Nonostante Roma”, con all’attivo due proiezioni pubbliche, una allo IED, l’altra al MACRO. Cosa vi ha spinto a utilizzare questo medium e come ha reagito il pubblico?

Tiziano Locci, il regista, è riuscito a raccontare alcune storie di cittadinanza attiva in maniera originale, con un punto di vista molto personale. In entrambe le occasioni tutto esaurito e standing ovation finale. Direi: ottima reazione. Il doc ha trasmesso questo sentimento di positività che anche Roma sa esprimere, ma senza giocare sui soliti schemi e sulla ricerca della lacrimuccia facile con l’epica del volontario che lotta da solo contro il mondo. Anzi.

5_ Quale ti aspetti sarà l’impatto di SOdA nel lungo periodo? Avete mai pensato di ricorrere a strumenti di finanziamento collettivi, come il crowdfunding?

Il futuro di SOdA lo decideranno i “geografi pop”… In altre parole: se la mappa continuerà ad autoalimentarsi, se le realtà che si prendono cura di Roma troveranno utile raccontarsi in questo atlante, allora SOdA avrà futuro. Alla seconda domanda, invece, si può rispondere con un semplice SÌ?

Guarda il doc “Nonostante Roma” di Tiziano Locci 


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