È stato inaugurato il sesto murale allo Sperone di Palermo. L’opera è delle Medianeras, coppia di artiste argentine, che dal 10 al 22 ottobre sono state ospiti nel capoluogo siciliano. Un esempio di come l’arte può diventare uno strumento di rigenerazione urbana e farsi portatrice di temi sociali importanti.
Il progetto
“Il murale rappresenta una figura con due volti, con le braccia incrociate in segno di rivolta: significa la libertà di mostrarsi così come si è – spiegano gli organizzatori del collettivo Sperone167 – Ognuno possiede questa forza, e questa universalità è resa attraverso due volti che non appartengono a nessuno in particolare, realizzati attraverso una tecnica tipica delle artiste, cioè distorcere i tratti del viso di fotografie preesistenti per annullare i confini tra i generi e la distinzione tra femminile e maschile. Nell’immaginario delle artiste non esiste dunque simbolo più chiaro della vera bellezza, che racchiude al tempo stesso fragilità e forza”.
Una particolarità dell’opera è che non le è stato assegnato un titolo: saranno i cittadini del quartiere a trovare un modo per nominarlo. Per l’inaugurazione del murale, una grande festa ha coinvolto l’intero quartiere che ha ospitato laboratori per bambini, presentazioni di libri e tanta musica, grazie a decine di artisti che si sono alternati sul palco dell’evento.
Includere la comunità
All’affascinante visual art experience curata da Odd Agency, è seguito il concerto degli Shakalab, di La Rappresentante di Lista e dei rapper del quartiere.
“Stiamo lottando e lavorando per avere riconosciuti i nostri diritti” – ha detto l’artista Igor Scalisi a nome di tutto il gruppo di Sperone167 – “Vogliamo che le bambine e i bambini vivano in un luogo sano, ricco di opportunità, con servizi adeguati, cioè presidi pubblici, sanitari, sportivi e di giustizia sociale, che li sostengano nella crescita e siano di supporto ai loro genitori nell’accompagnarli verso il futuro. Non vogliamo più fare a meno dei nostri diritti, e vivere in un quartiere abbandonato dalle istituzioni. La bellezza è nemica dell’ignoranza, la bellezza è sorella della cura e dell’amore. Il processo che è cominciato è di tutte e tutti. È della comunità intera. Sentiamoci i protagonisti”.
Il progetto Sperone167 ha scelto di non usufruire di fondi pubblici né di beneficiare di patrocini a titolo oneroso o gratuito di alcun ente pubblico. L’evento è stato reso possibile solo grazie allo sforzo volontario di singole persone, istituti, aziende, associazioni. PlanBee, partner del progetto, è stata la piattaforma scelta per il crowdfunding.
