Giardino della Flora Appenninica: educazione ambientale e turismo naturalistico si incontrano


In Molise, a Capracotta, si trova il Giardino della Flora Appenninica. Con un valore ormai riconosciuto per la comunità e il territorio, quest’orto botanico naturale rappresenta un’opportunità straordinaria di conoscenza del mondo delle piante.

Attraverso percorsi didattici, visite guidate ed eventi di divulgazione scientifica, l’orto botanico, che con i sui 1525 m.s.l.m. è uno tra i più alti d’Italia, promuove l’educazione ambientale e la scoperta delle risorse naturali del territorio regionale.

In questo appuntamento con la rubrica #ImpegnatiAMigliorare vi portiamo nell’Alto Molise, alla scoperta di un luogo in cui è conservata e tutelata una gran varietà di specie della flora autoctona dell’Appennino centro-meridionale.

Attività di conservazione dei semi e propagazione di specie spontanee e agroalimentari, meritevoli di tutela o utili al recupero ambientale. Questo il cuore dell’attività di salvaguardia della biodiversità in cui il Giardino è impegnato, dal 2003, grazie anche alla disponibilità di una serra semitrasparente in cui si concentrano le attività di propagazione da seme e da talea delle specie vegetali meritevoli di interesse. Attualmente, vi si coltivano oltre 50 specie diverse di piante, ottenute non solo dai semi raccolti nel Giardino, ma anche da quelli raccolti in ambienti naturali o ricevuti attraverso scambi con altri giardini botanici aderenti alla rete nazionale (ortobotanicoitalia.it).

Il Giardino di Capracotta rivolge particolare attenzione a persone con disabilità motorie e sensoriali che possono usufruire di un percorso di visita, ad essi espressamente dedicato, che si snoda per circa 400 metri attraverso gli angoli più suggestivi dell’orto.

Per raccontarci qualcosa in più di questo centro di eccellenza ambientale e di attrazione turistica, interviene la Dott.ssa Carmen Giancola, curatore del Giardino della Flora Appenninica.

1- Come nasce il Giardino della Flora Appenninica, con quali obiettivi opera e perché un’iniziativa del genere viene svolta proprio nel contesto di  Capracotta?

Il Giardino della Flora Appenninica nasce come campo sperimentale dedicato alle piante officinali nel 1963, su idea del naturalista Valerio Giacomini e realizzato da Paolo Pizzolongo; attualmente opera come orto botanico dedicato alla tutela e alla conservazione delle specie vegetali del piano montano e altomontano dell’Appennino centro-meridionale. Le caratteristiche fisico ambientali del territorio di Capracotta ne hanno determinato la sua collocazione geografica.

2 – Come vi siete mossi per stimolare la partecipazione civica degli abitanti della zona? Ad oggi, quante persone sono state coinvolte e quali risultati avete ottenuto? Avete mai pensato di affidarvi al crowdfunding come strumento di reperimento di fondi?

In accordo con le finalità di un orto botanico, il Giardino organizza eventi ricreativi e attività laboratoriali che possano richiamare un pubblico sempre più ampio. Per la loro organizzazione ci si avvale dei servizi presenti nella zona, nell’ottica della valorizzazione piena del territorio che ospita il Giardino. Quest’anno abbiamo proposto un progetto su una piattaforma di crowdfunding, riguardante il miglioramento dell’accessibilità dei terrazzi dedicati alle piante officinali.

3 – Quali sono i rapporti con altre associazioni simili alla vostra? Ci sono altre realtà che dovremmo conoscere?

Come tutti gli orti e giardini botanici del territorio nazionale, il Giardino della Flora Appenninica fa parte della rete degli orti italiani, e con essi condivide lo scambio di genoma vegetale. Inoltre collabora dal 2003 con il Dipartimento di Bioscienze e Territorio e il Museo Erbario del Molise, strutture appartenenti all’Università degli Studi del Molise.


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