La sostenibilità è un tema caldo dei nostri giorni e la gestione dei rifiuti elettronici è tra le questioni più importanti da affrontare. Nel 2021 in Italia sono state raccolte oltre 385 mila tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). È un dato in continua crescita che descrive comunque anche le migliori capacità di raccolta di questi rifiuti da parte delle società di smaltimento rifiuti.
I RAEE, qualora abbandonati nell’ambiente, possono generare significativi impatti sull’ambiente e sulla salute dell’uomo.
Nei RAEE si trovano molti materiali preziosi (oro, argento, rame, terre rare) e il loro recupero consente di ridurre la necessità di estrarre nuove risorse, aiutando anche a ridurre i costi per la produzione di nuovi prodotti.
Per questo è importante smaltirli correttamente, ma ancor di più allungarne la loro vita e incentivarne il riuso.
Esempi di buone pratiche
A tal proposito, di recente il governo francese ha approvato un “bonus riparazione” (Loi anti-gaspillage pour une économie circulaire) che permetterà di ricevere, con uno sconto in fattura, un importo pari a circa il 20% del costo medio per la riparazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Non sempre, infatti, cambiare il “vecchio” prodotto con uno “nuovo” è garanzia di prestazioni e garanzie maggiori.
Per fortuna, anche le aziende produttrici di elettronica hanno iniziato a prendere in considerazione la sostenibilità nei processi produttivi e nella progettazione (ecodesign) dei loro prodotti. Ad esempio, alcune aziende stanno utilizzando materiali riciclati nella produzione dei loro prodotti e stanno progettando dispositivi che possono essere facilmente riparati e durare più a lungo.
È importante prendere in considerazione l’impatto ambientale delle nostre azioni. Incentivando la riparazione e il riuso, possiamo aiutare a ridurre la quantità di rifiuti elettronici e proteggere l’ambiente per le generazioni future.